I vincitori di BFM 39

È Une vie démente/Madly in Life/Follemente in vita di Raphaël Balboni e Ann Sirot il film vincitore della Mostra Concorso di BFM 39. Al film, che è stato votato dal pubblico, va il Premio Bergamo Film Meeting del valore di 5.000 euro.
La giuria internazionale, presieduta da Martha Otte (senior programmer del Tromsø International Film Festival) e composta da Dominique Cabrera (regista) e da Luciano Barisone (giornalista e critico cinematografico), consegna il Premio per la migliore regia del valore di 2.000 euro a Raftis/Tailor/Il sarto di Sonia Liza Kenterman.
Una menzione speciale viene inoltre attribuita dalla stessa giuria a Une vie démente.
Il voto del pubblico assegna il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo di 2.000 euro per la sezione Visti da Vicino al documentario Lobster Soup di Pepe Andreu e Rafa Molés, mentre il Premio della Giuria CGIL – La Sortie de l’Usine, attribuito dai delegati sindacali di CGIL Bergamo al documentario che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro e del sociale (1.000 euro), spetta a Alt det jeg er/All that I am di Tone Grøttjord-Glenne.
Menzione speciale a ჩემი ნაწილი დედამიწაზე/My Piece Of The Earth di Maka Gogaladze.
Grazie alla collaborazione con VisitBergamo i vincitori dei concorsi sono omaggiati di un voucher per due persone per scoprire il capoluogo orobico.
MOSTRA CONCORSO/PRIMO PREMIO BERGAMO FILM MEETING
Une vie démente/Madly in Life/Follemente in vita [t.l.]
di Raphaël Balboni e Ann Sirot, Belgio, 2020, 87′
Alex e Noémie, entrambi sulla trentina, vogliono un figlio. I loro piani vengono stravolti quando la madre di Alex, Suzanne, inizia a comportarsi in modo strano a causa di un disturbo neurodegenerativo progressivo. Cosa potrebbe accadere se i ruoli tra genitori e figli si invertissero improvvisamente?
SECONDO PREMIO BERGAMO FILM MEETING
Raftis/Tailor/Il sarto [t.l.]
di Sonia Liza Kenterman, Grecia, Germania, Belgio, 2020, 100′
Nikos è un sarto un po’ eccentrico, inquilino nella soffitta della sartoria paterna. Quando la banca minaccia di impossessarsi del negozio e suo padre si ammala, la fantasia di Nikos entra in azione: con una singolare sartoria su ruote si reinventa, portando stile e fiducia in se stesse alle donne di Atene.
TERZO PREMIO BERGAMO FILM MEETING
Pun mjesec/Full Moon/Luna piena [t.l.]
di Nermin Hamzagić, Bosnia Erzegovina, 2019, 85′
Notte di luna piena. Hamza, ispettore di polizia, accompagna la moglie nel reparto maternità. Le si sono rotte le acque e viene ricoverata d’urgenza. L’uomo è preoccupato, ma deve lasciarla, perché non è riuscito a liberarsi dal turno di lavoro. Alla stazione di polizia lo aspettano i soliti problemi che i suoi colleghi risolvono accettando tangenti. Hamza decide di sfuggire al ciclo della corruzione e prova a trovare un equilibrio tra gli interessi di un sistema corrotto e il suo senso di giustizia.
PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA
Raftis/Tailor/Il sarto [t.l.]
di Sonia Liza Kenterman, Grecia, Germania, Belgio, 2020, 100′
Il Premio è stato assegnato con la seguente motivazione: «Per la qualità della sceneggiatura, per la struttura formale e per la straordinaria interpretazione del personaggio principale, una sorta di moderno Buster Keaton, un vincitore/perdente che, con la sua interpretazione, crea una moderna allegoria della vita».
La stessa giuria «per la struttura originale, ispirata ad un’esperienza realmente accaduta nella vita dei due registi che, una volta trasposta in film, permette loro di creare una sorta di struttura ibrida tra realtà e immaginazione» assegna la menzione speciale a Une vie démente.
PREMIO MIGLIOR DOCUMENTARIO CGIL BERGAMO
Lobster Soup/Zuppa d’aragosta [t.l.]
di Pepe Andreu e Rafa Molés, Spagna, Islanda, Lituania, 2020, 97′
Ogni mattina Krilli prepara la zuppa di aragosta al caffè Bryggjan, un minuscolo posto nel villaggio più insignificante d’Islanda. Ma ora la montagna, i turisti e la lava sembrano spingere l’intero villaggio nel mare. Le storie sprofonderanno nel mare e l’ultima zuppa di aragosta sarà servita nel caffè Bryggjan.
PREMIO DELLA GIURIA CGIL “LA SORTIE DE L’USINE”
Alt det jeg er/All that I am/Tutto ciò che sono [t.l.]
di Tone Grøttjord-Glenne, Norvegia, 2020, 75′
Emilie ha subito abusi sessuali dal suo patrigno dall’età di sei anni fino ai dodici anni, quando è stato condannato e imprigionato. Dopo cinque anni in affidamento, la diciottenne Emilie torna a casa della sua famiglia per ricostruire una relazione fratturata con sua madre e i fratellastri più piccoli.
La giuria motiva così la sua scelta: «Per la capacità della regista di raccontare la storia vera e toccante di una ragazza, senza invadere troppo il suo già fragile equilibrio e nello stesso tempo rendendo sullo schermo tutta la sua forza e la determinazione nel voler dare voce alle tante storie di abusi e violenze che ancora oggi si consumano nel mondo. La CGIL è da sempre per la difesa dei diritti, in prima linea nella condanna alle violenze sulle donne. Non si ripete mai a sufficienza l’importanza di denunciare i maltrattamenti subiti, anche tra le mura domestiche (soprattutto in questo anno di pandemia, dove sono aumentati del 119% solo in Italia)».
La stessa giuria «per il valore della fotografia e per gli accenni a un mondo del lavoro completamente stravolto negli ultimi quarant’anni, a seguito della situazione storico-politica del Paese» assegna la menzione speciale a ჩემი ნაწილი დედამიწაზე/My Piece Of The Earth di Maka Gogaladze.
ჩემი ნაწილი დედამიწაზე/My Piece Of The Earth/Il mio pezzo di terra [t.l.]
di Maka Gogaladze, Georgia, 2019, 54′
I cambiamenti portati dal crollo dell’Unione Sovietica a Tbilisi, sono stati seguiti da un incendio a casa mia. Ho preso allora la fotocamera e, attraversando i resti della mia infanzia, ho cercato di preservare la mia memoria, che è anche la memoria collettiva della Georgia.