

Incontro la regista Solveig Anspach, una delle protagoniste della sezione Europa: femminile, singolare, presso il Meeting Point.
Sólveig Anspach è nata in Islanda, da padre americano e madre islandese. Dopo gli studi di filosofia e psicologia clinica a Parigi, si laurea nel 1989 alla scuola di cinema FEMIS, con l’indirizzo regia. Regista sottile e intimista, Sólveig Anspach porta avanti un’opera che non bada ai generi. Il suo talento nell’avvicinarsi il più possibile alle persone, ai loro gesti e ai loro universi personali traspare dai suoi numerosi corti e documentari, come Sandrine à Paris (1992), Barbara, tu n’es pas coupable (1998).
Il suo lavoro riceve molto presto importanti riconoscimenti ai Festival Internazionali: con Que personne ne bouge! (1998) vince il gran premio della giuria e del pubblico al Festival Intenational de Films de Femmes de Créteil nel 1999.
Il cinema di Sólveig Anspach porta anche il segno del suo vissuto, i suoi film sposano gli stessi orizzonti geografici dei suoi spostamenti. La regista ha infatti girato in Francia, in Islanda e negli Stati Uniti.
Nel suo primo lungometraggio di finzione, Haut les coeurs!, sceglie di ripercorrere con sensibilità l’esperienza della malattia; il film ha un grande successo, vince molti premi all’estero e per Karin Viard, nel 2000, il César per la migliore attrice.
La cineasta continua, parallelamente, a sviluppare la vena documentaristica, sia in ambito televisivo, che in ambito cinematografico: Made in the USA (2001), presentato al festival di Cannes, Reykjavik, des elfes dans la ville (2001) e Faux tableaux dans vrais paysages islandais (2004).
Il lungometraggio di finzione, Stormy Weather, con Elodie Bouchez e l’islandese Didda Jónsdóttir, che interpreta una donna con disturbi mentali, presentato al Festival di Cannes nel 2003, è stato girato a Vestmannaeyjar, la sua isola natale.
Nel 2007 con Back Soon (Skrapp út) rivela il proprio lato comico e grottesco, portando nuovamente sullo schermo l’attrice Didda Jónsdóttir in una commedia ambientata in Islanda, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Variety Prize al Festival di Locarno.
Nel 2009 firma per la televisione Louise Michel, la rebelle, girato in Nuova Caledonia, che narra la storia di Louise Michel, interpretata da Sylvie Testud, una delle figure più rappresentative della Commune de Paris (1871), condannata e deportata nell’isola dell’Oceano Pacifico.
Con Queen of Montreuil, presentato alla 69° Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, (2012) Sólveig Anspach torna in Francia, con una commedia su Agathe, una giovane donna che riesce a superare un lutto grazie all’arrivo di due islandesi accompagnati da un leone marino.
Lulu femme nue (2013) è il suo utimo lavoro, tratto dal graphic novel di Étienne Davodeau, una sorta di road-movie, delicato e intenso, con una straordinaria Karin Viard.
Ingresso libero