Paolo Spaccamonti + Ramon Moro + Julia Kent play Vampyr

L’evento speciale dell’estate cult di BFM a Esterno Notte, il cinema all’aperto nel cuore di Bergamo.
A cinquant’anni dalla morte di Carl Theodor Dreyer, i musicisti Paolo Spaccamonti e Ramon Moro, con la violoncellista Julia Kent, trasformano Vampyr in un’esperienza visiva e sonora che restituisce tutto il mistero e l’inquietudine di una sinfonia onirica che ha influenzato generazioni di cineasti.
IL FILM
Vampyr
di Carl Theodor Dreyer – 75’
con Sybille Schmitz, Julian West, Henriette Gérard
Attraverso un libro sul vampirismo David Gray sconfigge una setta di non-morti. Un capolavoro tra espressionismo e onirismo, un grande film sperimentale in cui il regista lavora sul sonoro e su cromatismi bianchi accecanti. Irraggiungibile.
I MUSICISTI
Paolo Spaccamonti: chitarra, synth | Julia Kent: violoncello | Ramon Moro: tromba, flicorno
Paolo Spaccamonti: chitarrista e compositore, il torinese Paolo Spaccamonti si è costruito nell’arco di soli dieci anni un profilo di prima fascia nel circuito dell’avanguardia italiana grazie a una discografia ormai ricchissima, fatta tanto di dischi in proprio (Buone Notizie, Rumors) quanto di lavori in coppia con eccellenze musicali italiane (Stefano Pilia, Mombu, Ramon Moro, Daniele Brusaschetto, l’italiano d’adozione Paul Beauchamp) e straniere, come quel Jochen Arbeit degli Einstürzende Neubaten con cui ha firmato CLN nel 2018. Album a cui si aggiungono lavori legati a reading, sonorizzazioni per televisione (la produzione RAI I mille giorni di mafia capitale insieme a Riccardo Sinigallia), cinema (I Cormorani, Lo spietato) e film muti (Once upon a time, Vampyr) oltre ad un numero ormai sterminato di collaborazioni live di prestigio con musicisti come Ben Chasny (Six Organs Of Admittance), Jim White (Dirty Three), Julia Kent, Damo Suzuki (Can), Emidio Clementi (Massimo Volume) ed artisti come il fotografo Jacopo Benassi, Masbedo, Donato Sansone e il sound designer Gup Alcaro.
Julia Kent è nata a Vancouver, in Canada, e vive a New York. Compone facendo uso di violoncello, loops, suoni ambientali e tessiture elettroniche. La sua impronta musicale è stata descritta come “cinematica e impressionista”, “organica e forte”, “impegnata e spiccatamente personale”. Dopo esperienze importanti e formative in band come Rasputina e Antony and the Johnsons, Julia Kent ha intensificato negli ultimi anni l’attività solista arrivando a realizzare ben quattro album e un EP. Delay (Important, 2007) era ispirato dalla riflessione sul disorientamento legato al senso del viaggio, Green and Grey (Tin Angels, 2011) evocava musicalmente il rapporto tra processi organici e tecnologia, mentre Character (il primo per la prestigiosa label inglese Leaf, uscito a marzo 2013) era un’esplorazione all’interno del sé, un viaggio nella propria geografia interiore. La musica della Kent è stata utilizzata nelle colonne sonore di diversi film (un suo brano figura in This must be the place di Paolo Sorrentino) e come accompagnamento di performance teatrali e di danza (Ballet Manheim e Balletto Civile); ha suonato in Europa e Nord America, esibendosi durante festival come il Primavera Sound a Barcellona, il Donau Festival in Austria e l’Unsound Festival a New York.
Ramon Moro, trombettista decisamente singolare, con un’impronta stilistica di “confine”, individuabile in ogni occasione per il suono visionario e immaginifico. In questi ultimi venti anni ha lavorato in ambiti jazzistici, sperimentazioni elettroniche, pure improvvisazioni, supporto per band rock, preziosi interventi su album di musica leggera e cantautorale (Stefano Battaglia, Lawrence D. Butch Morris,Arigret, Fiorenzo Sordini, Irene Robbins, Andrea Valle, Lorenzo Senni, Fluxus, Stearica, Larsen, Mau Mau, Northpole, Fabio Barovero, Luca Morino, Cesare Malfatti, Igor Sciavolino, Paolo Spaccamonti, Xiu Xiu, Minus&Plus, Davide Tosches, Olla). Per la sua predisposizione all’improvvisazione, alla cura del suono e la sua sensibilità ad interagire con altre forme espressive, è invitato sempre più spesso a collaborare con artisti visivi e autori teatrali. È sua la doppia performance sull’installazione di Richi Ferrero Bwindi Light Masks; esibizione di rilievo all’interno del Cortile di Palazzo Carignano (TO), interagendo con l’opera Waiting for the last bus degli artisti Botto e Bruno. Ha composto insieme a Paolo Spaccamonti le musiche del film I Cormorani del regista Fabio Bobbio.