
Nel 303 d.C. il soldato romano Sebastiano, capitano della Guardia pretoriana e favorito dell’imperatore Diocleziano, cade in disgrazia per aver interceduto in favore di un giovane cristiano. Per questo viene esiliato in un remoto avamposto comandato dal centurione Severo. In ossequio alle sue credenze religiose, Sebastiano rifiuta di impugnare le armi e viene punito alla fustigazione da Severo, segretamente innamorato di lui. Quando due soldati, Adriano e Antonio, diventano amanti, il centurione cerca di costringere Sebastiano a cedere alle sue avances, ma invano. Così, esasperato dal continuo rifiuto, Severo condanna a morte Sebastiano, legato a un palo e trafitto dalle frecce scagliate dai compagni.