
All’interno di un teatro, un uomo osserva, attraverso di un kinetoskopio, la mappa di «Via dei Coccodrilli». Come in un incubo onirico assistiamo al soffio della vita che colpisce i personaggi schulziani in una trasfigurata città che sembra la Drohobycz decadente e polverosa descritta dallo scrittore.