
Lui fa il palombaro e lei lavora di notte. La loro relazione si consuma al crepuscolo, in uno spazio liminare tra una tazza di caffè condivisa e un bacio che è sia di bentornato che d’addio. Non c’è sollievo né ristoro nel loro sonno: luce e buio (bianco e nero) scandiscono la loro solitudine carica di desiderio e di malinconia. Il passare della giornata li separa e li lascia tacitamente rassegnati, persi nel loro laconico lasciarsi vivere, mentre tutt’intorno il mondo sembra perdersi freneticamente in una eterna e inutile lotta contro il destino beffardo.