Visti Da Vicino

«Scrivere, quando è fatto a dovere, non è che un altro nome per conversare, e il più sincero omaggio che si possa fare all’intelligenza del lettore è di spartire il lavoro in due, amichevolmente, e lasciare ch’egli inventi la sua parte». Così Laurence Sterne all’interno del suo capolavoro Tristram Shandy. L’affermazione funziona perfettamente anche per quanto riguarda la selezione dei film di questa rassegna. Le “conversazioni” avvengono fra gli autori e i soggetti ripresi, fra gli autori e gli spettatori, fra i soggetti ripresi e gli spettatori, in un continuo rimando di suggestioni cinematografiche, di coinvolgimenti personali e intime rivelazioni, discretamente esposte. In questo senso la definizione del documentario come “cinema della realtà” si rivela riduttiva: la dimensione cinematografica, l’inattesa chimica dell’incontro, richiesto, forzato, improvviso, ci parlano di contatti unici, percepiamo sottili scariche elettriche irripetibili, cercate, volute ma non create. La rassegna presenta quindici titoli, tra le moltissime produzioni “documentarie”, spesso di grande qualità, che continueremo a proporre durante l’anno. Come dire: le conversazioni continuano…
Anche quest’anno, il Festival propone una selezione di film documentari, provenienti dal panorama internazionale: corti, medi e lungometraggi, produzioni indipendenti che si distinguono per l’approccio creativo alla rappresentazione di realtà, dove lo sguardo del regista è uno strumento attivo di ricerca e di scoperta, in rapporto vivo e intenso con il “visibile”.