
Jutka, un’adolescente venuta dalla campagna dopo la morte dei genitori adottivi, lavora in un’industria tessile di Budapest. In cerca di affetto, si lega a un gruppo di compagni di lavoro e di ragazzi e, la sera del suo sedicesimo compleanno, si concede a uno di loro. Un avvenimento inatteso giunge a turbare la monotonia della vita quotidiana. L’amica Zsuzsa dà alla luce una bambina, dopo avere nascosto fino all’ultimo la sua gravidanza. La presenza della bambina rafforza l’amicizia delle due ragazze. Questa amicizia tuttavia viene subito messa alla prova: Jutka accetta di giocare il ruolo della madre davanti ai genitori di Zsuzsa, ma questa menzogna la segna profondamente e chiude il rapporto con l’amica. Moralmente provata, incontra Péter e rimane incinta. Abortisce e incontra di nuovo Zsuzsa che vorrebbe affidare la figlia all’assistenza pubblica. Jutka si offre di crescere la bambina…
«Pál Erdöss lavora di scalpello ma non si compiace a mostrare le ferite aperte: d’altronde il bianco e nero neutralizza il potenziale intenerimento e insieme proibisce gli abbellimenti intempestivi. Questo documento-finzione ricorda il tono cronachistico dei film di Ken Loach o di Maurice Pialat, tra gli altri. Per il suo “sguardo freddo” sembra vicino a quello di Aline Issermann: pertanto non mette in scena un “destino” naturalista alla Zola ma uno “spaccato di vita” rigorosamente motivato e strutturato attraverso una visione realista del contesto sociale (le condizioni di lavoro e di alloggio, per esempio). È questa responsabilità civica del cineasta che caratterizza la Scuola di Budapest e che dà al film il suo vigore e la sua autenticità: nessuna scappatoia metafisica in questa descrizione impietosa di una realtà quotidiana, esposta e denunciata senza ipocrisie rassicuranti.»
(Marcel Martin, La Revue du cinéma)
Budakeszi srácok (2006)
Üvegfal (2005)
Svistun (1998)
Gyilkos kedv (1997)
Fényérzékeny történet (1994)
Lazos de sangre (1992)
A túlélés ára (1990)
Homo Novus (1990)
Gondviselés (1987)
Visszaszámlálás (1986)
Adj király katonát (La principessa, 1983)