

di Shôhei Imamura
Presso il Circolo del Cinema a Verona, in sala Kappadue, si terrà la proiezione del film Fixeur e incontro con il regista Adrian Sitaru, protagonista della sezione Europe, Now! di BFM 36.
Personalità emergente della “nuova onda” rumena, Adrian Sitaru, quarantasei anni da Deva, Transilvania, è – a dispetto della giovane età – un autore consolidato. Dotato di uno sguardo tagliente e allo stesso tempo profondo, analizza la società del proprio Paese con feroce disincanto, scegliendo argomenti al limite del disturbante, così da mettere a nudo contraddizioni e ambiguità di un popolo che sembra vivere in perenne attesa di cambiamenti che non arrivano mai. Il suo cinema, ricco di sfaccettature, non è mai uguale a se stesso, muta e di film in film riesce a farsi più aderente al reale, più ricco di verità, mantenendo, nonostante questo, un’oggettività spietata, quasi cinica. Sin dall’esordio con il corto Valuri (Waves, 2007), premiato a Locarno nella sezione Pardi di domani, Sitaru si è mosso soprattutto nei circuiti festivalieri. Ma i suoi film hanno avuto fortuna in patria, ma anche in altri importanti mercati come quello francese e tedesco. Oltre ai numerosi corti e cinque lungometraggi ha all’attivo anche film per la tv e una serie. Il suo primo lungo, Pescuit sportiv (Hooked, 2008), presentato alle Giornate degli autori della mostra di Venezia è un’opera singolare: girato tutto attraverso le soggettive dei personaggi principali, esamina con grande lucidità la dissoluzione di una coppia. I successivi Din dragoste cu cele mai bune intentii (Best Intention, 2011) e Domestic (id., 2012) sono ancora film che analizzano il concetto di comunità, famiglia e condivisione, per mezzo di argomenti delicati come la malattia e la morte. I recentissimi Ilegitim (Illegittimo, 2016) e Fixeur (id., 2016) scelgono invece temi limite quali l’incesto e la prostituzione minorile per scrutare a fondo le complessità della natura umana, ma guardano anche in chiaroscuro, esplorando l’ambiguità dei comportamenti che dividono il pubblico dal privato, la società contemporanea ben oltre i confini della Romania.
Romania/Francia, 2016, 98′, col.
Interpreti
Tudor Aaron Istodor (Radu), Mehdi Nebbou (Axel), Nicolas Wanczycki (Serge), Diana Spatarescu (Anca), Adrian Titieni (l’ispettore di polizia monsieur Molnar), Andreea Vasile (Carmen)
Ingresso riservato ai tesserati del Circolo del Cinema di Verona.