
La storia affettiva di un uomo assalito dall’urgenza di uccidere i propri genitori, ritenendolo l’unico modo per fermare il ripetersi della Storia. Il protagonista, la cui vita è comparata a quella di uno scarafaggio, non percepisce nulla di moralmente sbagliato nella sua intenzione e ribadisce che si tratta di una necessità imprescindibile. Ogni scena si ripete continuamente, a confermare l’azione, mentre i sentimenti sono espressi in una sorta di monotonia anaffettiva: come spesso accade nei film di Keren Cytter, i personaggi sembrano non abitare realmente i rispettivi ruoli, quanto piuttosto vagare liberamente attraverso di essi.