

di Pablo Berger
“Fidanzata d’America”, nubile e illibata fino a cinquant’anni, credibile e incredibile allo stesso tempo: Doris Day, con i seduttori, Clark Gable, Cary Grant e, soprattutto, Rock Hudson, è stata il volto, il corpo, la voce di un pugno di commedie USA che negli anni ’50 e ’60 hanno raccontato la guerra dei sessi.
Ma fu anche al centro di drammi, intrappolata in tele thriller, o scatenata nel musical. Aveva una voce che poteva frantumare i cristalli e (come capì Hitchcock) oltrepassare i muri.
Ne parliamo con Emanuela Martini e Fiammetta Girola.
L’incontro è gratuito