Gertrud
di Carl Theodor Dreyer

L’ultimo film di Dreyer, tratto dal dramma teatrale del 1906 di Hjalmar Söderberg, è considerato uno dei suoi capolavori. Gertrud, infelicemente sposata con un avvocato con ambizioni politiche, ritrova un noto poeta che un tempo aveva amato, ha una breve relazione con un giovane compositore e sceglie infine di vivere sola. Molti anni dopo, ormai vecchia, riceve la visita di un amico psichiatra al quale confida quanta importanza abbia avuto l’amore nella sua vita. La sua epigrafe sarà: «Tutto è amore».
Commedia e dramma: il paradosso dell’umano
Dopo la lunga pausa estiva, torna l’appuntamento con Sogni in pellicola, gli intramontabili classici di tutti i tempi ancora una volta sul grande schermo, in pellicola 35 mm, nella versione originale con sottotitoli italiani.
Commedia e dramma: il paradosso dell’umano è il titolo della nuova serie che per 9 lunedì a Lo Schermo Bianco ci farà riscoprire un grande interprete della commedia come Billy Wilder (di cui presentiamo due suoi lavori come sceneggiatore), veri e propri gioielli letterari, espressioni di uno spirito libero e di tendenze anarchiche, mai volgare, argutamente pungente.
Con Wilder proponiamo quattro film di C. T. Dreyer, quattro testi cinematografici imperdibili che sondano l’interiorità dell’individuo e la proiettano in un bianco e nero icastico, tra luci e ombre di rara intensità, dove il tutto, la natura, le cose, i volti, le figure, sono come sospese tra materialità e tensione verso un altrove di angosciosa trascendenza. Un cinema assoluto, unico: un’esperienza visiva che si insinua nella mente e nella carne dello spettatore.
Due percorsi cinematografici profondamente diversi, quelli di Wilder e Dreyer, ma il fascino del cinema è anche nella grande varietà dei linguaggi, degli stili, delle forme di racconto che si sono succeduti nel passato e che si manifestano nel presente.