
La videocamera riprende in slowmotion alcuni cani randagi nelle strade, i cui andamenti vengono fatti coincidere al sonoro tratto dai Pink Floyd. L’atto di seguire e riprendere i cani evidenzia le differenti reazioni degli animali a contatto con la telecamera, dimostrando come l’osservazione perturbi il soggetto in maniera differente a seconda della loro indole. Il video è un’anticipazione della teoria dell’inconscio tecnologico, secondo il quale «lo strumento è dotato di un’autonoma capacità di organizzazione dell’immagine in forme che sono già strutturate simbolicamente, indipendentemente dall’intervento del soggetto». L’occhio meccanico (la telecamera) si svincola dall’autoreferenzialità dell’artista e diventa strumento in grado di produrre autonomamente, favorendo reazioni e comportamenti (come ad esempio l’abbaiare di un cane), senza l’influenza del soggetto che la manovra.