La fiamma del peccato
di Billy Wilder

Dalla confessione registrata di un uomo ferito, parte la ricostruzione di una serie di crimini che coinvolgono un professionista di gradevole aspetto ma con pochi scrupoli, e una donna, Phillys Dietrichson, tanto attraente quanto pericolosa. Tutto inizia con un incontro fatale tra i due a seguito della scadenza di una certa polizza assicurativa appartenente al marito della bella Phillys. Un classico del noir dall’intreccio complesso, in cui confluiscono passione, denaro, morte, sesso e tradimento. Raymond Chandler si ispira a Il postino suona sempre due volte di James M. Cain. Sceneggiatura e regia praticamente perfette.
Truffaut e il noir americano
Un labirinto di ambiguità, un senso crescente di smarrimento, la presenza di un destino già segnato che si percepisce in volti, cose, ambienti.
Il termine noir fu coniato dalla critica francese intorno alla metà degli anni ’50, a ridosso di quella che è unanimemente chiamata la nouvelle vague, e che alle origini ha avuto come corifei François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Éric Rohmer. Quella di Truffaut, che qui viene proposta con tre film, è una rivisitazione, in salsa francese e contemporanea, di alcuni “passaggi” del cinema noir. Il confronto è con altri tre film americani, due dei quali portano la firma di Billy Wilder e Fritz Lang.