La legge del desiderio
di Pedro Almodóvar

Gli amori di un regista omosessuale, diviso tra due ragazzi, e quelli di sua sorella, attrice procace che un tempo era suo fratello, transessuale immersa nella memoria dell’amore incestuoso per il padre col quale era scappata di casa e per il quale aveva cambiato sesso. Il film che impose in Italia Almodóvar, poligrafo eccentrico di origine contadina, ex hippy, teatrante, cineasta alternativo della trasgressione: un cocktail di romanticismo e buffoneria, surrealismo e grottesco, melodramma e farsa. Il trionfo del cattivo gusto, ma volutamente portato all’estremo e condito con umor nero di inconfondibile segno ispanico. Può affascinare o irritare, certamente diverte.