L’uomo che amava le donne
di François Truffaut

Montpellier, Natale 1976. Al funerale di Bertand Morane (Charles Denner), ingegnere quarantenne, la presenza maschile latita: sono solo le donne a piangerlo. Una di loro, Geneviève Bigey, racconta la singolare storia di quest’uomo che, disteso nella bara, si troverebbe nella posizione migliore per ammirare ciò che ha sempre amato delle donne: le loro gambe. Con L’uomo che amava le donne, François Truffaut mette a fuoco alcune tematiche chiave del suo cinema (quella sentimentale in primis) con una trasparenza psicologica davvero efficace, dimostrando di possedere una padronanza totale del racconto e del mezzo cinematografico.
Desiderio e vendetta
Un nuovo capitolo di Sogni in pellicola. Tre autori che hanno lasciato un’impronta indelebile nel cinema della seconda metà del secolo scorso.
Tre registi fondamentali del cinema contemporaneo in dieci intramontabili film. Shōhei Imamura, un autore d’urto della cinematografia giapponese, che scava a fondo nella storia del suo Paese, ne mette a nudo lacerazioni, conflitti profondi, tempeste antropologiche, desideri delittuosi e François Truffaut e Jacques Demy, due autori nel senso pieno della parola, che hanno lavorato sui generi classici del cinema americano, ma infondendo le variazioni e le deviazioni di una cultura europea “anarchica”, meno vincolata ai codici della produzione seriale.