
Jonathan, giovane timido e introverso accusato di pedofilia, viene rilasciato dal carcere per mancanza di prove. Il ragazzo torna a vivere a casa di sua madre ed è determinato a rompere con il passato. Nella casa accanto si trasferiscono una giovane donna con la figlia di 10 anni. Un giorno, Jonathan torna da una passeggiata con una tinca ferita che suscita la curiosità della bambina. Tra i due nasce una sincera amicizia che metterà Jonathan a dura prova.
Presentazione con Patrice Toye
«Patrice Toye affronta di petto la questione della pedofilia, facendo crollare tutte le certezze dello spettatore. Osserva la sofferenza di un giovane, la parte del bene, la parte del male. Il film non sciocca mai con ciò che mostra, è l’immaginazione dello spettatore che lavora.
La camera oscilla tra la presa di distanza dalla lotta di Jonathan e un punto di vista più soggettivo che crea vera intimità e permette di sviluppare empatia per un personaggio lungi dall’essere ritratto come un mostro, bensì come un antieroe sopraffatto dai suoi demoni.
La tensione drammatica non deriva tanto da ciò che accade quanto da ciò che potrebbe accadere. La regista mantiene costantemente sulla corda e la lotta interiore del giovane contagia gradualmente lo spettatore che si vede rimettere in discussione tutto ciò che credeva di conoscere e di pensare della pedofilia. Il film non lo assolve in alcun modo, ma espone il male che divora un giovane in lotta.
[…]Tench offre un ritratto sorprendente, senza concessioni ma soprattutto senza pregiudizi, di un giovane che soffre lacerato dai suoi demoni e ci mette senza sensazionalismo nei panni di un pedofilo.»
(Aurore Engelen, cineuropa.org)