
Filmare l’Italia nelle periferie, nei borghi, nelle campagne contaminate da una maldestra modernità. Davide Ferrario e il poeta Franco Arminio raccontano insieme un’Italia diversa da quella universalmente nota attraverso numerosissimi e brevissimi cortometraggi.
Costruire un mosaico di un centinaio di “piccoli pezzi” della durata di pochi minuti, che descrivono luoghi, persone, storie, situazioni con il minimo dei mezzi. Regola formale è la “paralisi” della macchina da presa, che si muove solo sul suo asse e intorno al suo punto di ripresa. Dall’altra parte dell’obiettivo, il senso di una sospensione che è la chiave necessaria per raccontare i dubbi e le inquietudini del tempo che viviamo.