
Pur con un provvedimento di espulsione dalla Svizzera, l’emigrante Nino Garofoli non intende darsi per vinto. Ha passato gli ultimi tre anni della sua esisternza all’affannosa ricerca di un buon posto, e adesso vuole darsi da fare per risalire la china. Si fa ospitare per qualche tempo da Elena, una donna greca in esilio a causa del regime dei colonnelli, poi spera di trovar lavoro come cameriere personale di un industriale italiano residente in Svizzera per ragioni fiscali. Quest’ultimo, in bancarotta, si suicida, lasciando Nino senza soldi né documenti. Scartata l’idea di andare ad abitare presso altri clandestini italiani, e desideroso di farsi accettare a tutti i costi dagli svizzeri, Nino ha l’idea di tingersi i capelli di biondo. Assunto l’aspetto di un autentico “svizzero”, Nino si ritrova però ben presto a fare i conti con la sua “italianità”.