
Un signore di mezza età osserva una serie di immagini enciclopediche della creazione del cosmo, nelle quali l’essere umano è assente, se non per alcune sue opere e rovine. Addormentatosi cullato da una réclame, precipiterà in un incubo di cacciatori artici intenti a uccidere orsi polari. Nel mentre, due brani di musica contemporanea del maestro Agazzi e un testo riferito a un episodio suicida realmente accaduto nella fanciullezza del regista, ci invitano a “scrivere una volta, cancellare due volte”.