Incontri: Cinema e arte contemporanea

Bergamo Film Meeting, in collaborazione con l’associazione culturale The Blank, che dal 2010 sostiene la conoscenza e la diffusione dell’arte contemporanea a Bergamo, promuove due appuntamenti con altrettanti protagonisti dell’attuale scena internazionale. La Sala di Porta Sant’Agostino, dal 4 al 31 marzo, ospiterà per la prima volta in Italia Books on Shelves and Without Letters(2013), video-installazione ambientale del lituano Deimantas Narkevičius.
In questo video lo spettatore assiste alla performance musicale dal punto di vista dei due cameramen, senza montaggio (cosa che implicherebbe il punto di vista di un montatore). Il tutto si mantiene nei canoni dell’estetica video analogica tramite l’uso di videocamere Betacam SP, il formato tipico degli anni ‘80 e dei primi anni ’90. Secondo le convenzioni della ripresa cinematografica tradizionale la cinepresa si muove verso sinistra o verso destra per mostrare una scena, ma in quanto spettatori non vediamo il movimento effettivo della macchina in quanto lo schermo – sia cinematografico che televisivo – è stabile, immobile. In questo caso l’artista sceglie di non nascondere i movimenti di macchina ma, al contrario, li sottolinea utilizzando uno schermo più grande. Per cui se la videocamera si muove verso sinistra, anche l’immagine si muove verso sinistra, e viceversa. La proiezione su due schermi crea una sensazione di ampiezza, sia a livello di spazio che di atmosfera.
L’opera di Deimantas Narkevičius consiste nella ripresa dell’esibizione live della band indie-rock lituana Without Letters, all’interno di una libreria di Vilnius aperta al tradizionale flusso dei clienti, che curiosano tra gli scaffali sfogliando i vari volumi. La qualità delle immagini, volutamente low-fi, richiama l’epopea anni Ottanta dei primi videoclip musicali; il montaggio in stile “scatole cinesi”, con diverse finestre che si aprono in contemporanea su più dettagli del set, offre stranianti e coinvolgenti effetti metanarrativi. Deimantas Narkevičius è nato nel 1964 ad Utena (Lituania), attualmente vive e lavora a Vilnius. Ha esposto al MoMA e al Palais de Tokyo; ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2001 e a Manifesta 10 nel 2014.
Sarà invece proiettata sul grande schermo, durante i giorni del Festival, la retrospettiva dedicata alle opere di video-arte dell’israeliana Keren Cytter. Il lavoro di Keren Cytter, di cui si presenterà una selezione delle sue opere di video-arte più significative, si basa sull’indagine del limite tra realtà e finzione: il ricorso ad attori e cameraman non professionisti amplifica la volontà di smitizzare l’industria cinematografica andando alla radice del linguaggio filmico, affrontando temi esistenziali di grande profondità (la tensione tra odio e amore, il senso stesso della vita) con una ironica apparente semplicità. Keren Cytter nasce nel 1977 a Tel Aviv (Israele), attualmente vive e lavora a New York. Vanta mostre personali in contesti come la Tate Modern di Londra, lo Stedeljik Museum di Amsterdam e il Moderna Museet di Stoccolma.