Europe, Now!

La ricognizione nel cinema europeo contemporaneo quest’anno si soffermerà sul lavoro di Mia Hansen-Løve e João Nicolau; dei due registi, le cui opere si caratterizzano per l’attenzione alle vicissitudini di individui immersi nelle contraddizioni della società e per il rigore emotivo nel raccontare storie intimistiche, sarà presentata in anteprima nazionale la personale completa.
Europe, Now! sarà arricchita da una selezione dei film di diploma delle scuole di cinema europee che aderiscono al CILECT – realizzata in collaborazione con la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano -, e da Europe, Now! Film Industry Meetings, due giornate in programma il 26 e 27 aprile rivolte ai professionisti del settore, un’occasione di networking e una piattaforma di aggiornamento sulle opportunità offerte da festival, mercati, training programmes, fondi europei e nazionali.
Parigina, classe 1981, ancora giovanissima esordisce come attrice nelle pellicole di Olivier Assayas Fin août, début septembre (1998) e Les destinées sentimentales (2000). Il loro sodalizio artistico si accompagnerà ben presto ad un legame al di fuori del set. Nel 2001, Mia Hansen-Løve si iscrive al Conservatoire d’art dramatique di Parigi che lascia però dopo due anni, quando inizia a scrivere per i Cahiers du Cinéma.
Il passaggio dietro alla macchina da presa avviene poco dopo, con il brevissimo corto in bianco e nero Un pur esprit (2004), cui fa immediatamente seguito il cortometraggio Après mûre réflexion, presentato al Festival di Locarno.
Arriva nel 2007 il suo primo lungo Tout est pardonné, una storia di legami e abbandoni familiari, che debutta alla Quinzaine des réalisateurs del Festival di Cannes, vince il Premio Louis Delluc ed è nominato ai Cèsar come miglior opera prima.
Il successivo Le père de mes enfants (Il padre dei miei figli, 2009) racconta il declino di un affermato produttore cinematografico e la sua decisione di togliersi la vita, lasciando moglie e figlie alle prese con la sua eredità materiale e spirituale. Il film si aggiudica il Premio speciale della giuria a Cannes, nella sezione Un Certain regard.
Nel 2012 la regista vince il Premio della regia al Festival di Locarno con Un amour de jeunesse (Un amore di gioventù), dove Lola Créton è protagonista di una storia d’amore totalizzante che nasce nell’adolescenza e si consuma nell’età adulta.
Dopo l’uscita di Eden (2014), presentato al Toronto International Film Festival, ritratto della scena musicale francese degli anni Novanta ispirato alla storia del fratello Sven, nel 2016 Mia Hansen-Løve dirige Isabelle Huppert ne L’avenir (Le cose che verranno), con il quale vince l’Orso d’argento per la miglior regia. È la storia di un’insegnante di filosofia la cui vita apparentemente perfetta inizia a cadere a pezzi quando il marito la lascia e i figli si allontanano da casa.
Nel settembre 2018, torna a Toronto per l’anteprima di Maya, viaggio in India di un giovane reporter di guerra in cerca di una nuova pace e di un contatto con il mondo, lontano dai fantasmi di un passato e un presente traumatici.
Regista e sceneggiatrice di tutti i suoi lavori, Mia Hansen-Løve ha collezionato attraverso i suoi film una serie di ritratti, che, come lei stessa ha dichiarato, si ispirano alle persone che ha conosciuto o amato, inanellando storie di amore, abbandono, crescita e rinascita. La regista è oggi una conferma nel panorama del cinema francese contemporaneo, molto amata dalla critica che ne ha seguito il percorso di festival in festival, spesso paragonandola a maestri come Truffaut e Rohmer.
Il suo ultimo film, Bergman Island, sarà presentato al prossimo Festival di Cannes. Girato completamente in lingua inglese e interpretato da Tim Roth, narra la relazione professionale e personale di una coppia di registi americani ritiratisi sull’isola di Fårö, dove viveva Ingmar Bergman, per scrivere un film.
Mia Hansen-Løve sarà ospite del Festival.
João Nicolau è nato a Lisbona e ha studiato antropologia. Lavora come regista, montatore, attore e musicista. Come montatore ha collaborato con João César Monteiro, Margarida Gil, Alessandro Comodin e Miguel Gomes.
Nel 1999 realizza il documentario Calado não dá, ambientato nell’isola di Santiago a Capo Verde; Rapace (Bird of Prey), presentato al Festival di Cannes nel 2006, a Mar del Plata, Buenos Aires e alla Viennale, è il suo primo cortometraggio di finzione con protagonista un ragazzo la cui vita viene scossa da una giovane e bellissima traduttrice.
Nel 2009 dirige il cortometraggio Canção de amor e saúde (Song of Love and Health), anch’esso selezionato a Cannes alla Quinzaine des réalisateurs.
Nel 2010 termina il suo primo lungometraggio, A espada e a rosa (The Sword and The Rose), proiettato al Festival del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, a San Paulo e a Buenos Aires, racconta di un giovane lisbonese maniaco dell’ordine che decide di imbarcarsi su una caravella portoghese del XV secolo e di vivere secondo i codici della pirateria.
Del 2012 è il cortometraggio O dom das lágrimas (The Gift of Tears), un viaggio iconografico immerso nella fantasia lusitana. Nel 2013 torna a Cannes con Gambozinos (A Wild Goose Chase), un breve racconto sull’esperienza di un bambino di dieci anni in un campo estivo.
Il suo secondo lungometraggio, John From (2015), presentato a Siviglia, Torino, Belfort e San Paolo, è una commedia brillante e un po’ strampalata che gira attorno alla figura di Rita, adolescente alla scoperta del mondo, e ai suoi sogni d’amore.
Il suo ultimo lavoro, Technoboss (2019), è stato presentato in anteprima al festival di Locarno. Il protagonista, Luís Rovisco, è un tecnico di dispositivi di sicurezza; vicino alla pensione capisce sempre di più la futilità del tempo speso nel lavoro, facendosi trascinare da ciò che lo fa sentire vivo: la musica, il ballo e il gustare nuovamente la giovinezza.
João Nicolau sarà ospite del Festival.
In collaborazione con Agência – Portuguese Short Film Agency, O Som e a Fúria e Luso – Mostra Itinerante del Cinema Portoghese.
Con il patrocinio del Consolato del Portogallo di Milano.
Accanto ai percorsi di approfondimento e di formazione che da sempre caratterizzano la proposta di BFM in senso fortemente europeo – le masterclass dei registi ospiti delle retrospettive e gli omaggi della sezione Europe, Now! – presentiamo quest’anno due giornate professionali, in programma il 26 e il 27 aprile in diretta streaming, che intendono essere una piattaforma di networking e aggiornamento sulle opportunità che festival, mercati, training programmes, fondi europei e nazionali offrono oggi a giovani registi e produttori italiani, in un’ottica di internazionalizzazione e professionalizzazione e in vista delle novità, degli obiettivi e delle sfide del nuovo settennato di Europa Creativa (2021-2027).
Per ciascuna delle due giornate sono previsti un panel internazionale, alcune case histories significative e momenti di networking dedicati.
In collaborazione con Creative Europe Desk Italy, AGICI e AIR3 – Italian Directors Guild.
In collaborazione con la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano, la selezione dei film realizzati dagli studenti delle scuole di cinema europee che aderiscono al CILECT: 16 cortometraggi, scelti tra i vincitori e i finalisti del CILECT Prize 2019 e 2020, nelle categorie animazione, fiction e documentario. Il premio viene attribuito ogni anno dall’intera comunità di studenti e insegnanti delle oltre 180 scuole che fanno parte dell’associazione internazionale.
Per il 2019, hanno potuto partecipare alla votazione anche i volontari di BFM 2018, che hanno eletto le loro opere preferite durante la speciale “Maratona CILECT Prize” organizzata dalla Civica.
In collaborazione con CILECT e Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti – Fondazione FM
Il CILECT – Centre International de Liaison des Ecoles de Cinéma et de Télévision nasce a Cannes nel 1954, allo scopo di stimolare la collaborazione tra le scuole di cinema di tutto il mondo. Gli Stati fondatori sono Cecoslovacchia, Francia, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Stati Uniti e Unione Sovietica. Nel corso dei decenni il CILECT si è allargato ad altri Paesi e oggi coinvolge oltre 180 scuole di cinema e televisione di 65 Paesi sparsi per i sei continenti; più di 9.000 insegnanti che ogni anno formano oltre 55.000 studenti; e un network di circa 1.330.000 ex studenti.
Ispirandosi ai princìpi di cooperazione e interconnessione, il CILECT supporta la creatività, la diversità, la multiculturalità e lo sviluppo sostenibile, in quanto requisiti fondamentali per la crescita sociale. In particolare, incoraggia lo sviluppo e la promozione dei più alti standard di formazione e ricerca in ambito cinematografico e audiovisivo, organizzando per i suoi associati forum internazionali e regionali che favoriscano lo scambio delle migliori pratiche in campo artistico, pedagogico, metodologico e manageriale.